Quando facciamo riferimento al concetto di economia circolare intendiamo un sistema in cui sia il produttore che il consumatore si impegnano affinché il prodotto venga riutilizzato quante più volte possibile.
L’idea che sta alla base del concetto è quindi quella di RICICLO e di RIUSO.
Per fare ciò è fondamentale quindi partire da materie prime riciclabili o che le varie parti di un prodotto siano pensate per poter essere sfruttate diversamente, una volta assolta la funzione per cui sono state inizialmente create.
È un processo, quello dell’economia circolare, che per funzionare necessita del coinvolgimento di ogni attore della filiera.
Nella maggior parte dei casi è richiesto, infatti, uno sforzo di fantasia da parte del produttore e dell’utente finale affinché il ciclo di vita di un oggetto si estenda e si arrivi a diminuire il quantitativo dei rifiuti e del loro impatto sull’ambiente e sull’economia.
Una delle parole chiave di questo grande processo è: collaborazione. Affinché i rifiuti di uno diventino risorsa per l’altro, è fondamentale la presenza di una rete di comunicazione tra produttori e utenti e questo è possibile solo in un’ottica di impegno comune.
Se questo sembra avere dei risvolti esclusivamente di interesse ambientalista, in realtà è perché mentre si pone l’accento sull’urgenza che ha il nostro pianeta di ridurre l’impatto dei rifiuti, si guarda meno al vantaggio economico.
Ma eccolo spiegato. Riuscire a sfruttare maggiormente un prodotto prolungandone il ciclo di vita significa:
- Minore necessità di materie prime: se riusiamo le eccedenze di qualcun altro ci costano meno!
- Risparmio economico da parte della manodopera nell’acquisto di queste ultime: utilizzando le eccedenze altrui, ne acquisteremo di meno!
- Inserimento facilitato nel mondo del lavoro a beneficio dell’occupazione: non abbiamo bisogno di grosse somme per l’acquisto di materie prime e di macchinari se entriamo in una rete di condivisione!
Cominciare a ragionare in quest’ottica, a partire dalla nostra quotidianità, avvia un grandissimo processo di cambiamento ed apre le porte ad altrettanto grandi opportunita’.
Ecco un interessante contributo del Parlamentoeuropeo qui
NIOD
Redazione