Come già affrontato nelle scorse pubblicazioni, la cooperativa è una società, cioè il soggetto che esercita attività di impresa attraverso la quale raggiunge lo scopo di favorire i soci.
In estrema sintesi e al fine di migliorarne la percezione di utilità di ricorrere alla cooperativa, è corretto affermare che i maggiori benefici sono:
1 – Scudo patrimonio personale
Il patrimonio personale del socio è separato da quello della società. Ciò significa che in una situazione di avversità, gli eventuali creditori potranno rivalersi solamente sul patrimonio della società e non anche su quello dei singoli soci, come avviene invece per le ditte individuali (imprenditori, artigiani e professionisti) ed i soci delle società di persone.
2 – Vantaggi fiscali e previdenziali
Una cooperativa di produzione e lavoro può avere un abbattimento di oltre il 50% dell’utile dall’imposizione sui redditi. Addirittura, una cooperativa sociale può arrivare al 100%!!! A livello previdenziale, inoltre, le cooperative sociali che si occupano di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati (ex: soggetto con disabilità superiore al 45%) beneficia anche dell’azzeramento dei contributi INPS. Immaginiamo quali vantaggi possano avere degli artigiani edili che siano portatori di una disabilità di questo livello a costituire una cooperativa sociale che si occupi di lavori in edilizia. Se la cooperativa rispetta le condizioni previste, paga ZERO di imposta sui redditi delle società e ZERO contributi sui lavoratori svantaggiati.
3 – Forza contrattuale
È evidente come i soci insieme costituiscano un centro di interesse molto più forte della semplice somma dei singoli interessi dei soci. Pensiamo ai piccoli produttori agricoli, ma, perché no, anche agli artigiani e i professionisti, che si riuniscono in cooperativa, per massimizzare la loro forza contrattuale nei confronti del mercato, raggiungendo un volume tale da poter beneficiare del punto che segue.
4 – Massa critica e sinergie
È l’ulteriore vantaggio del motto “l’unione fa la forza”. Il volume di scambi, sia in domanda che in offerta, permette questa ulteriore leva contrattuale, oltre a ridurre esponenzialmente i costi fissi, che ogni singolo individuo si ritroverebbe comunque, a sostenere.
5 – Accesso agevolato ai finanziamenti
La Costituzione italiana, all’articolo 45, si preoccupa di stabilire che “la legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei”. Tra questi, oltre alle agevolazioni fiscali e previdenziali, è previsto anche l’accesso alle risorse di fondi appositamente creati e previsti per legge. Quello riferibile a Confcooperative si chiama Fondo Sviluppo e lo potete trovare qui: https://www.fondosviluppo.it/
6 – Coinvolgimento del socio
Non da ultimo vi sono anche dei vantaggi, per così dire, meno prosaici, ma che nell’ottica di mettere le persone al centro, si rivelano essere fondamentali. Il socio è direttamente coinvolto nella e per la gestione della società di cui fa parte e non ne è semplice e sterile esecutore.
Oltre ai vantaggi
È giusto fare presente però che, a fronte di questi innegabili e fondamentali vantaggi, che la Repubblica riserva alle sole imprese cooperative, ci si deve confrontare con quelli che non è corretto definire svantaggi, quanto, piuttosto, conseguenza naturale dei benefici ad esse riservate.
Infatti, l’articolo 45 della Costituzione prosegue affermando che “ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità”. Ciò implica che i benefici sono finalizzati allo scopo della società in quanto ente cooperativo – che, lo ricordiamo, è quello di favorire i soci non in proporzione al capitale posseduto (scopo di lucro), bensì in proporzione allo scambio di utilità “socio-cooperativa” (per approfondimenti potete andare a visitare la pagina Facebook @laziolinksrl.
Ne deriva che i principali punti da considerare sono una limitazione dell’interesse del singolo rispetto a quello della collettività sociale, come ad esempio il voto in assemblea che non è attribuito sulla base al capitale sociale, bensì alla singola persona secondo il principio “una testa un voto” o ancora: l’amministrazione e quindi il potere di decidere non spetta mai al singolo, ma ad un consiglio di amministrazione costituito da almeno 3 consiglieri.
La conseguenza con cui è più importante confrontarsi è, forse, quella che prevede, in caso di benefici fiscali per la cooperativa, l’impossibilità di attribuire ai soci il patrimonio che dovesse incrementare per gli utili prodotti. Lo scopo, è bene ricordarlo ancora una volta, è quello di premiare l’impegno dei soci e cioè la cooperazione e non essi come singole persone (e quindi non il loro capitale). Sotto la luce di questa considerazione, sono certo che sarà naturale apprezzare e condividere questa previsione di legge.
Artigiani e professionisti: tra i principali beneficiari delle società cooperative
Per quanto descritto sopra, il suggerimento è quello di considerare la cooperativa uno strumento imprenditoriale su cui riflettere. In particolare, artigiani e professionisti ne sono i destinatari “eletti”, i principali beneficiari perché hanno a disposizione uno “schema potenziato”. Infatti, non solo i soci possono operare come cooperativa tra artigiani e di professionisti (in questo caso la cooperativa opererebbe come consorzio e i soci stessi resterebbero artigiani e professionisti, ognuno con la propria posizione “fiscale/previdenziale”) ma possono costituire una cooperativa che diventi lei stessa il soggetto artigiano o professionista e quindi dotata di “autonomia fiscale/previdenziale”.
Sono questi, in estrema sintesi, alcuni tra i principali aspetti che un operatore economico, imprenditore, artigiano, professionista che sia, dovrebbe valutare.
Ma molti altri sono i vantaggi della cooperativa che non possiamo trattarne qui ma che è possibile approfondire direttamente con il Centro Servizi Lazio Link, che mette a disposizione i suoi esperti per un supporto e una consulenza efficace nel settore.
Giancarlo Alimenti – Coordinatore del centro servizi Confcooperative per la Regione Lazio
NIOD
Redazione